In un panorama internazionale del vino sempre più competitivo, Les Grands Chais de France (GCF) riafferma la propria ambizione sul mercato italiano con un’iniziativa concreta: tredici referenze inserite nella GDO nel 2025, con una forte prevalenza di Crémant, la bollicina d’Oltralpe che sta conquistando l’attenzione di un pubblico sempre più esigente e curioso.
Già protagonista nel canale horeca, nelle enoteche e nell’e-commerce, GCF compie così un passo decisivo nella costruzione di un presidio solido anche nella distribuzione organizzata, terreno ancora sfidante ma strategico per intercettare nuove fasce di consumatori.
Il Crémant: eleganza francese con spirito accessibile
Nel 2024, la Francia ha spedito in Italia oltre 1,1 milioni di bottiglie di Crémant a marchio GCF, con una crescita a doppia cifra in termini di volumi e valore. Un risultato frutto di un posizionamento chiaro: offrire bollicine di qualità, prodotte in aree DOC riconosciute, a un prezzo competitivo rispetto allo Champagne, ma con un’identità organolettica autonoma.
Crémant de Bourgogne, de Limoux, de la Loire, d’Alsace e de Bordeaux: ogni terroir racconta una storia diversa, ma la firma GCF assicura coerenza stilistica, vinificazione precisa e un’attenzione rigorosa alla sostenibilità.
La strategia italiana: diversificare e radicare
Il mercato italiano, tradizionalmente centrato sulle produzioni nazionali, si sta aprendo sempre più a etichette internazionali, in particolare nel segmento delle bollicine. Les Grands Chais de France ha intercettato questo cambiamento in modo proattivo, con una strategia fondata su:
- Ampiezza di gamma: oltre al Crémant, GCF propone anche vini tranquilli da Alsazia, Bordeaux, Loira, Borgogna, ma anche da Nuovo Mondo (Cile, Sudafrica, USA, Nuova Zelanda), tutti presenti nel nuovo catalogo italiano.
- Sostenibilità e certificazioni: le cantine del gruppo sono certificate HVE (Haute Valeur Environnementale) e molte sono biologiche, rispondendo a un trend ormai consolidato anche tra i wine lover italiani.
- Canali multipli, unica visione: dal vino per la tavola quotidiana alla bottiglia da meditazione, l’obiettivo è costruire un ponte tra la cultura francese del vino e le esigenze del consumatore italiano moderno.
Un mercato maturo, ma ricettivo
L’ingresso in GDO non è esente da rischi: secondo i dati IRI, nel 2024 le vendite di vino nella grande distribuzione italiana sono scese dell’1,3 % in volume, pur crescendo del 2,2 % in valore. È il segno di un mercato sempre più selettivo, dove a vincere sono le etichette che sanno coniugare tipicità, accessibilità e storytelling autentico.
GCF sembra aver colto questa sfida, puntando sulla degustabilità e riconoscibilità dei suoi Crémant, ma anche su un packaging moderno e una distribuzione coerente con il posizionamento. Le 200.000 bottiglie vendute nel primo quadrimestre 2025, con oltre 56.000 Crémant de Bourgogne, lo confermano.
Conclusione: una scommessa a lungo termine
Les Grands Chais de France non guarda al mercato italiano come una semplice opportunità tattica, ma come a una piattaforma strategica di lungo periodo. L’approccio è modulare, sostenibile, attento ai cambiamenti culturali del consumo.
In un mondo in cui la narrazione del vino si gioca tanto nella qualità del contenuto quanto nella capacità di comunicarlo, GCF sceglie di parlare al pubblico italiano con il linguaggio dell’eleganza, dell’autenticità e della competenza. E lo fa con un prodotto che incarna perfettamente questi valori: il Crémant, raffinato ma inclusivo, complesso ma accessibile. Proprio come il gusto contemporaneo.

