Il vino italiano continua a brillare sui mercati internazionali, con le bollicine protagoniste di una crescita che non accenna a fermarsi. Secondo l’ultima indagine dell’Area Studi Mediobanca, che ha analizzato i bilanci di 253 aziende vinicole con ricavi superiori ai 20 milioni di euro, il settore ha registrato nel 2024 un fatturato aggregato di 11,8 miliardi di euro, pari all’88,4% del totale nazionale.
Nonostante una contrazione globale della produzione (-4,8%) e dei consumi (-3,3%) nel 2024, l’Italia ha registrato un incremento della produzione del 15,1%, consolidandosi come primo esportatore mondiale per volume (21,7 milioni di ettolitri) e secondo per valore (8,1 miliardi di euro), preceduta solo dalla Francia.
Le bollicine italiane si confermano un segmento in forte espansione. Nel 2024, i ricavi degli spumanti sono aumentati del 4,4%, con un export in crescita del 6,1%. Questo trend positivo è supportato da riconoscimenti internazionali, come il premio “Best Producer Sparkling Wine Italy 2025” assegnato a Valdo Spumanti.
I vini fermi registrano una crescita più contenuta: +0,9% nelle vendite totali e +1,2% nell’export. Tuttavia, si osserva una preferenza crescente per vini bianchi e rosé, con i consumi di vino rosso in calo dal 51,3% nel periodo 2000-2004 al 48,3% nel 2017-2021.
Il settore vinicolo italiano sta investendo sempre più in sostenibilità. Nel 2024, il 60% delle aziende ha redatto report dedicati alla sostenibilità, e il 16,7% ha nominato un manager con carica esclusiva in tema ESG. Inoltre, i vini naturali e vegani stanno guadagnando terreno, con aumenti rispettivi delle vendite del 4,2% e del 31,7%.
Tra i principali produttori, Cantine Riunite-GIV guida con un fatturato di 676,6 milioni di euro, seguito da Argea (464,2 milioni) e IWB (401,9 milioni). Le aziende toscane si distinguono per la maggiore redditività, con un Ebit margin del 16,4%, mentre le piemontesi eccellono nell’export, con il 63% del fatturato destinato ai mercati esteri.
Le previsioni per il 2025 sono positive: si stima una crescita del 1,7% nelle vendite complessive e del 2% nell’export. Le bollicine continueranno a trainare il settore, con un incremento previsto del 4,4% nei ricavi e del 6,1% nelle esportazioni.

