Un piatto che è diventato emblema dell’identità gastronomica italiana potrebbe presto avere la sua celebrazione ufficiale. L’Associazione Ristoratori e Albergatori di Amatrice (ARAM) ha avviato l’iter per istituire il 6 marzo come Giornata Internazionale dell’Amatriciana, data in cui, nel 2020, la celebre ricetta fu riconosciuta come Specialità Tradizionale Garantita (STG) dall’Unione Europea.
L’iniziativa, già accolta con favore da istituzioni locali e realtà del settore enogastronomico, mira a promuovere su scala globale uno dei piatti più rappresentativi della tradizione laziale, riaffermando al contempo il legame profondo con il territorio di origine.
“La nostra proposta non è solo un omaggio alla cucina, ma un invito a riscoprire la cultura e la resilienza di un’intera comunità”, spiegano Giovanni Apa, presidente di ARAM, insieme alle vicepresidenti Simona Bucci e Maria Chiara Buffa.
La giornata, nelle intenzioni dei promotori, dovrebbe diventare un appuntamento annuale, con eventi diffusi in tutto il mondo, ma con il cuore pulsante ad Amatrice. Qui si prevede un fine settimana ricco di iniziative, tra degustazioni, laboratori, incontri culturali e attività dedicate alla promozione del territorio.
Oltre il piatto: un progetto di rilancio culturale e turistico
La scelta del 6 marzo non è casuale. La data segna il riconoscimento europeo della ricetta STG, ma rappresenta anche un’occasione per valorizzare Amatrice in un periodo dell’anno considerato “fuori stagione”. Un’opportunità, dunque, per destagionalizzare i flussi turistici e offrire nuove prospettive di sviluppo a un’area che ancora porta i segni del sisma del 2016.
A sostenere il progetto c’è anche Slow Food, già partner di ARAM in una recente serata-evento, preludio di una collaborazione che potrebbe ampliarsi prossimamente.
Piatto iconico della cucina italiana, l’Amatriciana nasce come evoluzione della “gricia”, preparazione povera dei pastori dell’Appennino, a cui si è aggiunto il pomodoro nel corso del XIX secolo. La versione tradizionale, oggi codificata dalla STG, prevede ingredienti semplici ma precisi: guanciale, pomodoro, pecorino romano, vino bianco, olio extravergine e peperoncino, rigorosamente senza cipolla.
La proposta di ARAM non è solo un’operazione gastronomica, ma un progetto di tutela e promozione del patrimonio immateriale italiano, che punta a far riconoscere l’Amatriciana come parte integrante dell’identità culturale del Paese, con una proiezione internazionale.
La macchina organizzativa è già in moto: si guarda al 6 marzo 2026 come possibile data per la prima edizione ufficiale dell’“Amatriciana Day”. Nel frattempo, l’associazione sta raccogliendo adesioni da ristoratori italiani e stranieri, con l’obiettivo di rendere l’iniziativa un evento corale, capace di unire tradizione, gusto e solidarietà.

