Curato dall’azienda storica Mastroberardino, il progetto Stilèma — avviato con la vendemmia 2015 e dedicato alla memoria di Antonio Mastroberardino — è stato premiato non solo come eccellenza enologica, ma come simbolo di un riscatto territoriale: un riconoscimento globale che restituisce dignità a territori con grandi potenzialità, spesso penalizzati da pregiudizi geografici.
Il dato è ancora più significativo se si pensa che nella “Top 100 2025” di Wine Enthusiast ben 21 bottiglie sono italiane — con due altre in Top 10: il celebre Sassicaia 2022 e il Brunello di Montalcino 2020 di Poggio di Sotto.
Tradizione, terroir e ambizione: cosa rappresenta il Stilèma Taurasi
Per comprendere la portata del riconoscimento, è utile ricordare cosa rende speciale un vino come il Taurasi DOCG — nella versione riserva — e quanto Stilèma ne interpreti lo spirito in chiave contemporanea.
- Origini e territorio: Taurasi è un vino rosso prodotto in Irpinia, nella provincia di Avellino, a base dell’antico vitigno autoctono Aglianico. I terreni vulcanici, l’esposizione collinare e un microclima particolare fanno sì che l’Aglianico dia vini strutturati, longevi e caratterizzati da grande profondità.
- Disciplinare rigoroso: la tipologia “Riserva” richiede un invecchiamento minimo di quattro anni — di cui almeno 18 mesi in botte — che conferisce complessità, equilibrio e potenziale evolutivo.
- Una rilettura moderna: il progetto Stilèma intende reinterpretare la tradizione del Taurasi mantenendo identità e radici, ma con un approccio innovativo: il risultato è un vino capace di sorprendere anche palati internazionali, combinando il rispetto del terroir con una vision contemporanea.
Perché questo premio è importante — e cosa può significare per il vino italiano
- Rivalsa territoriale: che un vino meridionale sfidi i pregiudizi e conquisti la scena globale dimostra quanto la qualità, la passione e l’identità territoriale valgano — anche in un panorama ipercompetitivo.
- Visibilità globale: grazie alla classifica internazionale, l’attenzione su Irpinia, Taurasi e Aglianico sale a nuovi livelli, attirando sommelier, collezionisti e appassionati da tutto il mondo: una chance per rilanciare l’intera filiera enologica del Sud.
- Esempio per le nuove generazioni: il progetto Stilèma dimostra che si può coniugare tradizione e contemporaneità senza tradire le radici — un modello che può ispirare nuove cantine e nuovi approcci produttivi.
Nonostante il riconoscimento mondiale, resta vero che un Taurasi — e in particolare una Riserva — richiede tempo, cura e la giusta occasione per essere apprezzato. Il terreno, il clima, l’annata e l’affinamento sono aspetti che rendono ogni bottiglia unica. Il premio su carta non sostituisce l’esperienza al calice.
Inoltre, il riconoscimento arriva in un contesto globale: la competizione tra vini è sempre più serrata, le mode cambiano, e un solo bottino non garantisce eterni elogi. Ma dà un segnale — potente — di cosa si può fare con visione, pazienza e autenticità.
La consacrazione di Stilèma Taurasi Riserva 2018 come “Vino dell’Anno” segna un momento storico per l’enologia italiana: non è solo un trionfo personale di una cantina, ma un atto di fiducia verso territori, vitigni e culture del vino che spesso restano in ombra. Se siete appassionati, se amate le storie vere — di terra, di fatica, di sogni — questo premio merita di essere celebrato, e soprattutto, di essere assaggiato.

