L’introduzione di dazi del 15% da parte degli Stati Uniti rappresenta una sfida significativa per il settore vinicolo italiano, in particolare per il Brunello di Montalcino. A esprimere preoccupazione è Giacomo Bartolommei, presidente del Consorzio del vino Brunello, che sottolinea come questa misura possa compromettere la tenuta economica delle imprese e frenare le esportazioni verso il principale mercato estero del celebre rosso toscano.
“Il Brunello è una delle eccellenze enologiche italiane più apprezzate oltreoceano. Con l’introduzione di queste tariffe, le vendite negli Stati Uniti – che rappresentano circa il 30% del nostro export, pari a oltre 3 milioni di bottiglie – subiranno inevitabili rallentamenti,” afferma Bartolommei. “In assenza di alternative pronte, sarà complicato ridistribuire in tempi brevi le bottiglie destinate al mercato americano.”
Il provvedimento arriva all’indomani dell’intesa raggiunta in Scozia tra il presidente statunitense Donald Trump e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che conferma l’applicazione della tariffa del 15% su gran parte delle importazioni europee, in attesa della definizione dei prodotti esentati.
Di fronte a questo scenario, il presidente del Consorzio ribadisce l’urgenza di stringere nuovi accordi commerciali, auspicando un’accelerazione dei negoziati con il blocco Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay), per ampliare le opportunità di export in nuovi mercati.
Nonostante le difficoltà, il Consorzio conferma il proprio impegno negli Stati Uniti, dove ha già programmato per il 2026 la partecipazione a eventi di rilievo come il “Benvenuto Brunello” a New York e il “Food & Wine Classic” di Aspen. In parallelo, è in fase di definizione una strategia di promozione rafforzata per i mercati asiatici, considerati sempre più strategici per il futuro del Brunello di Montalcino.
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