Nel 2024, la produzione complessiva riconducibile alle denominazioni tutelate dal Consorzio ha raggiunto un valore stimato di circa 495 milioni di euro, di cui il 69% destinato all’export e il restante 31% assorbito dal mercato interno. Un dato che conferma la vocazione internazionale del vino toscano, capace di affermarsi con forza sui mercati esteri, pur mantenendo una solida presenza anche in Italia.
Il Consorzio rappresenta oltre 5.000 operatori del comparto vitivinicolo e tutela numerose denominazioni, tra cui spiccano Toscana IGT, il principale marchio per quantità prodotta e diffusione, e altre espressioni territoriali che raccontano la ricchezza e la diversità del patrimonio enologico toscano.
«Il nostro obiettivo è rafforzare ulteriormente la reputazione dei vini toscani nel mondo, continuando a investire in qualità, sostenibilità e promozione», ha dichiarato Cecchi. «La Toscana ha ancora molto da raccontare, e il nostro lavoro sarà quello di creare sinergie tra i produttori e valorizzare ogni angolo del territorio».
Con la conferma di Cecchi, il Consorzio rinnova anche il proprio impegno su temi chiave come la sostenibilità ambientale, l’innovazione in vigna e in cantina, e la promozione nei mercati emergenti. Una sfida importante, in un momento in cui il comparto vitivinicolo è chiamato a rispondere con dinamismo alle nuove esigenze del mercato e alle trasformazioni climatiche.