Le vigne tornano protagoniste nelle città, in un fenomeno sempre più diffuso che unisce storia, cultura e sostenibilità. Dai filari rinascimentali curati da Leonardo da Vinci a Milano fino alla celebre Clos Montmartre nel cuore di Parigi, le vigne urbane stanno vivendo una vera e propria rinascita in tutta Europa e oltre.
A testimoniare il rinnovato interesse per la viticoltura urbana è l’attività crescente dell’Urban Vineyards Association (UVA), rete internazionale fondata nel 2019 per valorizzare i vigneti situati in contesti cittadini. Alla guida dell’associazione c’è l’enologo siciliano Giuseppe Catanese, che ha recentemente annunciato l’avvio di un grande censimento globale delle vigne urbane. e.“Stiamo mappando i vigneti presenti nelle città del mondo per costruire una rete culturale e produttiva – ha dichiarato Catanese –. L’obiettivo è promuovere la biodiversità, il turismo enogastronomico e il recupero di tradizioni antiche”.
Tra i casi più emblematici ci sono la Vigna di Leonardo a Milano, donata al genio toscano da Ludovico il Moro nel 1498 e oggi restaurata grazie alla Fondazione Portaluppi, e la Clos Montmartre di Parigi, piccolo vigneto simbolico che sopravvive tra le vie della capitale francese dal 1933.
Ma non si tratta solo di omaggi storici. A Torino, Bologna, Palermo e Roma, nuove iniziative stanno riportando la coltivazione della vite nei parchi urbani, nei giardini storici e persino sui tetti. L’idea è di recuperare spazi inutilizzati e trasformarli in micro-vigneti che possano produrre vino locale, spesso a tiratura limitata, destinato a promuovere il territorio.
L’associazione UVA coinvolge oggi una trentina di vigneti in tutto il mondo, da Lione a New York, passando per Vienna, Siviglia e Mendoza. Il censimento in corso punta a raggiungere anche le aree meno conosciute, con particolare attenzione alle città italiane, che custodiscono un patrimonio enologico spesso dimenticato.
Secondo Catanese, il potenziale delle vigne urbane è enorme: “Non solo vino di qualità, ma anche educazione ambientale, turismo responsabile e rigenerazione urbana”.
Il futuro delle città, dunque, potrebbe passare anche dai filari. Tra passato e innovazione, le vigne urbane si candidano a diventare un simbolo sostenibile di rinascita culturale e ambientale.