Secondo le ultime rilevazioni del Ministero dell’Agricoltura francese (SSP), la vendemmia 2025 è stimata in 37,4 milioni di ettolitri, registrando un aumento del 3 % rispetto al 2024, un’annata particolarmente avversa, ma restando significativamente sotto la media degli ultimi cinque anni, con un calo di circa il 13 % .
La revisione al ribasso rispetto alle stime di inizio agosto (che pronosticavano una produzione fra i 40 e i 42,5 milioni di ettolitri) è dovuta innanzitutto alle ondate di caldo e alla siccità di agosto, che hanno penalizzato zone chiave come Charentes, Borgogna, Beaujolais e Languedoc‑Roussillon. Questi eventi hanno accelerato la maturazione delle uve, ridotto la resa in succo e spinto in anticipo l’inizio della vendemmia, riducendo così il potenziale produttivo .
Un ulteriore contributo al calo produttivo deriva dalla riduzione delle superfici vitate, con oltre 20.000 ettari estirpati nelle regioni di Bordeaux, Sud-Ovest e Languedoc‑Roussillon, in parte dovuto a politiche di incentivo volte a riequilibrare il mercato vinicolo nazionale .
Dal punto di vista regionale, ci sono differenze significative:
- Champagne ha iniziato la vendemmia in anticipo e dovrebbe segnare un +12 % rispetto al 2024, pur restando circa il 10 % sotto la media quinquennale;
- Bordeaux vede una produzione sostanzialmente in linea con l’anno precedente, ma comunque inferiore del 15 % rispetto alla media;
- Beaujolais è attesa alla sua resa più bassa dal 2012;
- Loira, invece, registra un aumento di produzione rispetto al 2024 .
In sintesi, nonostante un leggero recupero rispetto all’anno precedente, la vendemmia francese 2025 resta penalizzata da condizioni climatiche estreme e dalla riduzione delle superfici vitate, con una forbice tra crescita e fragilità che segna un’annata complessivamente sotto i livelli medi recenti.
Fammi sapere se vuoi approfondire qualche regione in particolare o analizzare l’impatto di queste stime sui mercati vinicoli.