Secondo l’analisi condotta da IWSR Drinks Market Analysis, il mercato globale degli alcolici si prepara a una fase di sostanziale stabilità nei volumi tra il 2024 e il 2034. A distinguersi, però, è il vino, che mostra segnali di contrazione: si prevede un calo medio annuo dell’1% nei consumi, evidenziando un graduale ma costante cambio nelle abitudini dei consumatori a livello mondiale.
All’opposto, le bevande ready-to-drink (RTD) – come hard seltzer, cocktail pre-miscelati e long drink in lattina – continuano a guadagnare spazio e attenzione. Con una crescita stimata del 2% annuo nei volumi e fino all’8% in valore, il segmento si conferma tra i più dinamici del panorama beverage, trascinato soprattutto dai mercati anglosassoni e asiatici, dove l’innovazione e la praticità guidano le scelte di consumo.
Italia controcorrente: il vino resta il riferimento, gli RTD ancora ai margini
In Italia, però, il quadro è differente. Nonostante il calo dei volumi, il vino si conferma la bevanda alcolica più consumata: secondo i dati dell’Osservatorio UIV, l’89% degli italiani lo sceglie regolarmente. L’intensità dei consumi è in calo (–2,5% per i vini fermi rispetto al 2023), ma non si può parlare di crisi: si tratta piuttosto di una riposizionamento verso la qualità, con un’attenzione crescente ai segmenti premium e al bere consapevole.
Sul fronte RTD, il nostro paese mostra segnali ancora timidi. Un’indagine CGA by NIQ evidenzia come solo il 26% degli italiani abbia acquistato un RTD negli ultimi tre mesi, sebbene il 49% si dica aperto a provarli in futuro. Una curiosità moderata, quindi, in un mercato che resta ancorato a tradizioni forti e a un’identità enogastronomica consolidata.
Tra innovazione e identità culturale
L’Italia guarda con interesse all’evoluzione dei consumi globali, ma si muove con cautela. I giovani mostrano maggiore apertura verso le nuove proposte del beverage, specie nei contesti fuori casa, dove la presenza di RTD sta lentamente crescendo. Tuttavia, la diffusione su larga scala resta lontana.
In un mercato sempre più fluido, dove le parole d’ordine sono esperienzialità, immediatezza e lifestyle, il successo degli RTD nei mercati esteri rappresenta un segnale chiaro. Ma in Italia, la sfida resta quella di innovare senza snaturare: trovare un equilibrio tra il rispetto della tradizione e la capacità di intercettare nuovi trend potrebbe essere la chiave per evitare il disallineamento con le tendenze internazionali.