Con l’arrivo dell’estate, cresce la voglia di freschezza anche nel bicchiere. A suggerire una lista di vini leggeri, vivaci e accessibili è Eric Asimov, autorevole firma del New York Times, che nel suo consueto articolo “20 Under $20: Summer Wines” propone etichette dal prezzo contenuto (massimo 20 dollari, quindi circa 20 euro), perfette per accompagnare pranzi all’aperto, cene leggere o aperitivi al tramonto.
Si tratta di vini provenienti da ogni parte del mondo — Italia compresa — selezionati per la loro bevibilità, il basso tenore alcolico (sempre sotto il 14%) e una piacevole originalità stilistica. Niente etichette blasonate, ma piccole produzioni artigianali, varietà poco conosciute e denominazioni emergenti che raccontano il territorio.
Ecco alcuni dei vini più interessanti citati dal New York Times.
Bianchi e Rosati: la leggerezza che disseta
Tra i bianchi spicca il Chenin Blanc “Alley Pack” di Radley & Finch, prodotto in Sudafrica da viti a piede franco: aromatico, floreale e sorprendentemente persistente. Dalla Loira arriva invece il Grüner Veltliner “Terrassen” della cantina austriaca Jurtschitsch, un vino minerale ed erbaceo che si abbina bene anche alla cucina vegetale.
Non poteva mancare il Vinho Verde portoghese di Quinta do Ermizio, fresco e lievemente frizzante, ideale con pesce e insalate estive. Dall’altra parte dell’Atlantico, il Dry Riesling della Ravines (Finger Lakes, New York) si distingue per il suo carattere secco e tagliente, perfetto per accompagnare piatti speziati o sushi.
Tra i rosati, si fa notare il Rosabella della piemontese GD Vajra, blend di uve Nebbiolo, Barbera e Dolcetto: elegante, floreale e decisamente gastronomico. Dalla California arriva invece il Love You Bunches Rosé di Stolpman, vinificato in acciaio e pensato per essere bevuto giovane e freddo, con aromi di fragola e melone.
Rossi leggeri e pét-nat da bere freschi
Il concetto di vino estivo si allarga anche ai rossi. L’italiano Beaujolais-Villages firmato Mary Taylor è un esempio perfetto: un Gamay fruttato e succoso, da servire leggermente freddo. Simile per spirito anche il Vin de France “Carambouille”, rosso leggero e dissetante prodotto nel Rodano.
Non mancano opzioni più esotiche come il cileno Itata País di Pedro Parra, un rosso speziato e floreale, o il Touraine Rouge biodinamico della Loira firmato Chidaine, entrambi ottimi per accompagnare una grigliata.
Sul fronte delle bollicine, spiccano i pét-nat californiani di Field Recordings (Cabernet Franc e Chardonnay) e i Cava rosé catalani come l’Azimut Brut Nature, secchi, fruttati e perfetti per l’aperitivo.
Un’estate più interessante, senza spendere una fortuna
Come sottolinea Asimov, il criterio guida della selezione è la spensieratezza: vini che si lasciano bere, che incuriosiscono senza complicare, che accompagnano la convivialità estiva senza richiedere grandi riflessioni.
Non serve investire cifre elevate per bere bene: bastano curiosità, apertura e voglia di scoprire produttori minori, spesso impegnati in pratiche agricole sostenibili e in vinificazioni rispettose dell’uva e del territorio.
Il consiglio? Bere “fuori catalogo”
Che si tratti di un pétillant naturel da Long Island o di un rosato di Cabernet prodotto nel sud-ovest della Francia, la vera chiave dell’estate è uscire dai soliti schemi. L’invito di Asimov è chiaro: “Bevete vini nuovi, meno ovvi. Lasciatevi sorprendere. Il mondo del vino è molto più ampio di quanto ci raccontino le etichette mainstream”.