Il settore vinicolo francese ha affrontato un 2024 particolarmente complesso, segnato da una diminuzione sia nei consumi interni che nelle esportazioni. Secondo un’analisi dell’agenzia governativa FranceAgriMer, gli acquisti domestici di vini fermi e spumanti sono scesi a 5,8 miliardi di euro, evidenziando una contrazione significativa del mercato interno.
La tendenza al ribasso nei consumi interni è attribuibile a diversi fattori, tra cui un cambiamento nelle abitudini dei consumatori e una crescente attenzione verso la salute, che ha portato a una riduzione del consumo quotidiano di alcol, in particolare di vino. Questa evoluzione ha avuto un impatto diretto sulle vendite al dettaglio, con una flessione sia per i vini fermi che per gli spumanti.
Anche sul fronte internazionale, il vino francese ha registrato performance deludenti. Nei primi dieci mesi del 2024, le esportazioni sono rimaste stabili in volume a 10,8 milioni di ettolitri rispetto all’anno precedente, ma il valore è diminuito del 5%, attestandosi a 9,58 miliardi di euro. Questo calo è stato influenzato principalmente dalla diminuzione delle vendite di vini spumanti, in particolare dello Champagne, che ha visto una riduzione del 4% in volume e del 9% in valore.
Le sfide climatiche hanno ulteriormente aggravato la situazione. Condizioni meteorologiche avverse, tra cui gelate primaverili e malattie della vite come la peronospora, hanno portato a una previsione di produzione in calo del 18%, scendendo sotto i 40 milioni di ettolitri. Regioni come il Jura, la Charente, la Valle della Loira e la Borgogna-Beaujolais sono state particolarmente colpite.
Per affrontare la sovrapproduzione e la crisi del consumo interno, il governo francese ha annunciato un piano per estirpare 27.500 ettari di vigneti entro il 2025, con un budget di 109,8 milioni di euro destinato a compensare i viticoltori che abbandonano l’attività.
Nonostante le difficoltà, la Francia mantiene una posizione di leadership nel mercato vinicolo globale. Tuttavia, è evidente la necessità di adattarsi alle nuove dinamiche di consumo e alle sfide climatiche. Investimenti in pratiche agricole sostenibili, diversificazione dei mercati di esportazione e strategie di marketing innovative saranno cruciali per garantire la resilienza e la competitività del settore vinicolo francese negli anni a venire.