La raffinatezza della Borgogna approda sotto il martello del banditore. Il prossimo 17 settembre, la casa d’aste Finarte presenta “The Burgundy Chapter”, una vendita esclusiva interamente dedicata ai vini della Côte d’Or, culla indiscussa del Pinot Noir e dello Chardonnay più nobili al mondo.
In catalogo, una collezione rara e ricercata: 21 Grand Cru firmati da 15 tra i più prestigiosi produttori borgognoni, tra cui nomi che risuonano come leggende nel mondo dell’enologia – da Henri Jayer al celebre Domaine de la Romanée-Conti, passando per Coche-Dury, Méo-Camuzet, Rouget e Dujac.
Il cuore pulsante dell’asta? Due magnum di Cros Parantoux 1996 di Henri Jayer, tra i vini più ambiti del pianeta, proposti con base d’asta rispettivamente di 20.000 euro (per la coppia) e 11.000 euro (per il singolo formato. A contendersi la scena, anche una bottiglia di Romanée-Conti Grand Cru 1996, con base a 14.000 euro – un’etichetta che non ha bisogno di presentazioni, tanto è sinonimo di mito e perfezione.
Più di due terzi delle bottiglie presentate si trovano oggi al loro apice evolutivo, pronte a esprimere tutta la complessità che la Borgogna sa regalare; le altre promettono, con il tempo, di rivelare profondità ancora inesplorate. In asta anche una selezione di Premier Cru bianchi, per palati raffinati che cercano l’eleganza minerale di Meursault, Puligny e Chassagne.
Con questa asta tematica, Finarte conferma il crescente interesse collezionistico verso i grandi rossi e bianchi di Borgogna, oggi più che mai protagonisti di un mercato internazionale sofisticato e consapevole.
Le firme dell’eccellenza
- Henri Jayer: figura rivoluzionaria della viticoltura borgognona, ha elevato il concetto di terroir a una vera filosofia produttiva. I suoi vini sono oggi considerati opere d’arte enologiche, difficilmente reperibili e di straordinario valore collezionistico.
- Domaine de la Romanée-Conti: emblema assoluto della viticoltura mondiale, è custode di alcuni dei cru più prestigiosi della Côte de Nuits. Le sue bottiglie, spesso battute a cifre record, rappresentano un ideale di equilibrio, intensità e longevità.
Un mercato in ascesa
Il mercato dei vini da collezione conferma il suo momento d’oro, con particolare attenzione verso le etichette borgognone, sempre più ambite da collezionisti e investitori internazionali. Secondo dati recenti di Liv-Ex e Sotheby’s Wine, i vini della Borgogna hanno superato Bordeaux in valore medio per lotto, con una domanda che cresce in Asia, Europa e Stati Uniti.
Per intenditori, appassionati e investitori, l’asta del 17 settembre non è solo un’occasione di acquisto, ma un viaggio nell’essenza più pura del vino: là dove la mano dell’uomo incontra la grandezza del terroir.