C’è una Toscana che si svela fuori dalle rotte turistiche più battute, tra il blu intenso del Tirreno e le colline disegnate da filari ordinati e silenzi antichi. È la Val di Cornia, una terra che conserva lo spirito autentico della regione: qui la cultura del vino si intreccia con le tracce degli Etruschi, le pietre calde dei borghi medievali e i profumi della macchia mediterranea. Un viaggio da Populonia a Suvereto, passando per Baratti, Campiglia Marittima e le colline di Venturina, è un invito alla scoperta lenta, fatta di paesaggi, degustazioni e incontri che restano nel cuore.
Populonia e Baratti: dove il vino respira il mare
Inizia tutto da Populonia, unica città etrusca affacciata sul mare. Il promontorio su cui sorge domina il Golfo di Baratti, dove la luce cambia con il passare delle ore e le vigne si nutrono di salsedine e vento. Qui il vino non è solo prodotto agricolo, ma memoria liquida del territorio.
Da non perdere:
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Tenuta Poggio Rosso: circondata dalla macchia mediterranea, questa cantina affacciata sul mare offre rossi intensi e bianchi vibranti di mineralità.
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Tenuta Sasso Orlando: vini eleganti e degustazioni tra i filari, con il profumo del mare che accompagna ogni sorso.
Per una pausa gustosa:
Le osterie di Baratti sono scrigni di sapori semplici e intensi: pesce appena pescato, bottarga locale su crostini, schiacce farcite con formaggi di pecora e verdure dell’orto.
Campiglia Marittima e Venturina: nel cuore della Toscana contadina
Salendo verso l’interno si incontra Campiglia Marittima, borgo perfettamente conservato dove il tempo sembra rallentare. Qui l’ospitalità ha il sapore di casa, e la cucina rispecchia la tradizione contadina: pici all’agliata, cinghiale in umido, zuppe di legumi, tutto accompagnato da pane cotto a legna e olio extravergine profumato.
A pochi chilometri, Venturina Terme offre l’accoglienza rigenerante delle acque calde e la ricchezza gastronomica degli agriturismi. Una degustazione di salumi, formaggi e Vermentino ghiacciato al tramonto è l’essenza dell’estate toscana.
Suvereto: il vino tra storia e bellezza
Tra i Borghi più Belli d’Italia, Suvereto è una gemma medievale che seduce con i suoi vicoli di pietra, le logge fiorite e l’atmosfera sospesa nel tempo. Ma è anche uno dei cuori pulsanti dell’enologia toscana. Qui, tra cantine d’autore e piccole realtà familiari, il vino è un racconto che si rinnova a ogni vendemmia.
Cantine da scoprire:
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Bulichella: azienda biologica fondata da una famiglia italo-giapponese, che unisce sostenibilità e visione multiculturale.
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Il Bruscello: vini sinceri e accoglienza familiare, per chi ama il contatto diretto con chi produce.
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Petra: architettura monumentale firmata Mario Botta, esperienza immersiva che fonde arte, paesaggio e grandi etichette.
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Tua Rita: punto di riferimento internazionale con vini pluripremiati, come l’iconico Redigaffi.
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Tenuta Casadei: qui si pratica la viticoltura “biointegrale”, con cavalli tra i filari e degustazioni che raccontano il futuro del vino sostenibile.
A tavola:
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L’ Ciocio – Osteria di Suvereto: cucina toscana creativa, con piatti come ravioli di ricotta e ortiche o carni alla brace.
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La Fonte di Vivalda: rustica, romantica, perfetta per una cena con vista e piatti della tradizione rivisitati con eleganza.
Eventi da vivere, emozioni da ricordare
Il calendario di Suvereto è ricco di appuntamenti imperdibili per gli amanti del vino e dell’atmosfera conviviale. Dalla Notte di Vermentino, con degustazioni sotto le stelle e musica live, a Calici di Stelle, quando il borgo si illumina di calici e desideri estivi.
Ogni evento è un’occasione per conoscere da vicino i produttori, ascoltare le loro storie e portare con sé – oltre a qualche bottiglia – l’essenza profonda di questa terra. Una Toscana diversa, che non si dimentica.